Castelli abbigliamento per ciclisti

Castelli è un’azienda italiana produttrice di abbigliamento e accessori per il ciclismo che ha fatto la storia di questo sport, distinguendosi per l’innovazione tecnica e lo stile dei suoi prodotti. La Castelli Cycling Clothing ha oggi sede a Fonzaso, in Veneto, ma tutto cominciò anni fa in un piccolo negozio di Milano.

Storia dell'azienda Castelli

La storia dell'abbigliamento ciclistico Castelli comincia oltre un secolo fa, nel 1876, quando Vittorio Giani aprì una piccola sartoria a Milano dove confezionava abiti per uomini d’affari, per il corpo di ballo milanese e per la nota squadra di calcio Milan AC. Giani ebbe tra i suoi più fedeli clienti il grande ciclista Alfredo Binda. La svolta avvenne nel 1935 quando la sartoria di Giani fu rilevata da uno dei suoi dipendenti: Alfredo Castelli. Tra i clienti più celebri di Alfredo vi furono Gino Bartali e Fausto Coppi il quale volle Castelli come suo stilista personale. Nel frattempo il piccolo marchio milanese cominciava a rifornire vari team nazionali e internazionali. Celebri ciclisti come Luison Bobet, Rick Van Looy, Jaques Anquetil, indossarono Castelli. Negli anni Settanta, il figlio di Armando, Maurizio cominciò a lavorare nell’azienda del padre. Ma Maurizio era un creativo visionario e questo lo portava a scontrarsi con le posizioni più tradizionaliste di suo padre.

Così, nel 1974, Maurizio Castelli si mise in proprio e adottando lo scorpione come emblema per la sua azienda. Per primo ebbe l’idea di confezionare abiti da ciclismo utilizzando la lycra, in quegli anni solo gli sciatori si servivano di questo tessuto. Nel 1977 tutti i ciclisti d’Italia facevano la fila fuori dal negozio Castelli per acquistare i rivoluzionari calzoncini in lycra. Maurizio fu anche pioniere della tintura sublimatica che permise di stampare colori, loghi e grafiche su tessuto tecnico. Castelli aveva creato l’abbigliamento del ciclista moderno. Per queste ragioni nel 1979 viene premiato dal Corriere dello Sport con il Discobolo d’Oro. Al Giro d’Italia del 1981 fece vestire la propria squadra con calzoncini turchesi, un’altra idea destinata a rivoluzionare il ciclismo: fino ad allora l’unico colore ammesso era il nero.

Maurizio Castelli scomparve nel 1975, ma la Castelli Cycling Clothing non ha mai abbandonato la via tracciata fatta di innovazione tecnica e cura per stile e design. Indossava abiti Castelli la campionessa olimpionica di MTB, Paola Pezzo, medaglia d’oro ad Atalanta nel 1996. Questa vittoria portò la Castelli a realizzare la prima collezione di abiti per ciclismo interamente dedicata alle donne. L’anno successivo rivoluzionò il fondello da ciclismo rendendolo più ergonomico e confortevole. Nel 1999, la Castelli vestiva la squadra spagnola ONCE-Deutsche Bank, in seguito ciclisti del calibro di Jalabert, Sastre, Peron vestrirono l'abbigliamento ciclistico Castelli Nel 2009, la Castelli entrò a far parte della Cervélo Test Team, una squadra di ciclisti testatori che avevo il compito di provare e valutare l’abbigliamento e gli accessori per ciclisti innovativi.

In tutti questi anni la filosofia dell’azienda Castelli non è mai cambiata: progettare ogni giorno l’abbigliamento di domani.

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